Le assurdità e contraddizioni giuridiche.
Nè meglio valgono gli organi e metodi giuridici che ponno in opera quegli istituti; e che rendono i giudizi criminali un gioco di sorte, in cui di accertato non v'è che la spesa inutile per i processi ed i dibattimenti, oltre lo scandalo centuplicato dalla pubblicità che spinge a nuove riproduzioni del reato.
Giurìa. - Quanto poco sia idoneo, p. es., fuori che per i reati politici, l'istituto della giurìa, lo dimostrano le varianti sproporzionate da anno ad anno, da paese in paese, nell'assoluzioni, per esempio: Cagliari che dà le assoluzioni del 50%, mentre l'Alta Italia dà il 23%(330). Chi mi spiega, scrive Costa, perchè la giurìa a Genova assolva il 30% accusati, mentre Ancona 15, Milano 13? (Relazione statistica sui lavori ecc., Genova, 1879).
Nella stessa Venezia troviamo una differenza che va dal 9 al 51%, secondo che dalle piccole città di provincia c'avviciniamo alle più grandi ed alla capitale.
Le classi colte civili, dice Taiani, parlando dei Calabresi (Rendic., p. 112), non sono mai rappresentate nel giurì
; infatti, una numerosa serie di casi ci prova sin troppo la completa ignoranza nei giurati.
Nel 77, nella causa di Sebastiano Raineri, il capo dei giurati dichiarò "a maggioranza di sette voti, no, con circostanze attenuanti".
A Terni si assolse uno che si era reso confesso di aver ucciso nottetempo, con coltello appositamente preparato, il padre, e che era già stato condannato a morte.
In un altro processo fu posta la questione dell'eccesso di difesa, ed i giurati l'ammisero perchè, come disse il capo, l'avvocato aveva parlato più di due ore e quindi aveva ecceduto nella difesa(331).
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