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      Ricordiamo in proposito le parole di Giangiacomo Rousseau: "Les fréquentes graces annoncent que bientôt les forfaits n'en auront plus besoin, et chacun voit ou cela mène".
      Cicerone aveva detto "benefacta male locata, male facta arbitror" (De Off., lib. I). La grazia, infatti, è una speranza aperta all'impunità, e quindi causa di nuovi delitti.
      Il commendatore Ratti, procuratore generale, nel 1873 faceva rilevare che su 100 individui dichiarati rei di omicidi volontari (nel corso dell'ultimo decennio) "12 soltanto avevano subìta la pena sentenziata di 20 anni di lavori forzati; per tutti gli altri la pena era stata mitigata e per 23 era stata ridotta a quella del carcere. Da quell'epoca la più alta delinquenza andò crescendo, e le circostanze attenuanti continuarono ad essere accordate sempre con frequenza".
      Pregiudizi criminali. - E tuttavia non sarebbe nulla se nella pratica giudiziale non si fosse infiltrata una serie di pregiudizi che ne rendono vuoto od inutile ogni giudizio.
      Noi deploriamo, per es., che siasi stabilito che nel dubbio sull'intenzione si debba presumere il reo volere il male minore; che quando non sia provato a quale fra gli effetti punibili mirasse l'accusato di un reato, si presuma sempre sieno diretti al reato meno grave e all'effetto meno dannoso. Ora è il contrario questo che accade nei delinquenti nati.
      E la legge fa qui un'ipotesi che, essendo all'inverso del fatto mette a pericolo la sicurezza sociale.
      Peggio poi, quando, in coro a tanti altri codici, alleggerisce la mano nei tentativi; quando nega l'intenzione nei reati anche quando venga manifestata dal reo con minaccia di uccidere; "chi si associa ad altri per delinquere, chi dà il mandato ad altri di commettere un delitto, non comincia ancora l'esecuzione del reato". Ma questo è piuttosto un difendere i rei dalle vittime, che questa dai rei; è un volere che le vittime sian morte, e ben morte, prima di prenderne la difesa; è un privarsi spontaneamente, per amore di teoriche astratte, di un concreto e pratico modo di protezione, tanto più quando si conosca quella speciale tempra del delinquente-nato a propalare i reati prima di commetterli.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





Giangiacomo Rousseau De Off Ratti