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      Il reo che recidiva sempre nello stesso reato è, quasi sempre, un semi-imbecille, meno pericoloso, e che ha quindi meno bisogno di essere tolto di mira dall'aggravamento della pena; viceversa, colui che a poca distanza di tempo commette diverse forme di reato, indica avere una maggior intelligenza e versatilità al delitto; citiamo pure per modello Lacenaire, Gasparoni, Desrues, che sanno unire insieme il furto, la truffa, il falso e l'assassinio. E sono i più pericolosi ed i meno facilmente riconosciuti e più raramente arrestati, sfuggendo ai casellari e ai metodi fotografici.
      Ed erronea è pure l'importanza data al dibattimento orale.
      La discussione orale non è in gran parte che una ripetizione inutile, e a volte anche dannosa della istruttoria scritta, poichè i testimoni non fan che ripetere a viva voce ciò che avevano già dichiarato antecedentemente. Ora è difficile che i ricordi non si confondano davanti all'imponenza del pubblico, del tribunale, degli avvocati che fanno delle domande all'imprevista, che minacciano magari mentre è molto più facile ricordare e raccontare esattamente un fatto in una piccola camera davanti a 2 o 3 persone (Ferrero, o. c.).
      Lo stesso si dica delle perizie di difesa e di accusa, e ciò tanto più quando si pensi che lo scritto permane, e lo scritto è un progresso enorme sulla parola, e che la memoria delle parole è di molto inferiore a quella delle lette e viste(337).
      Kirkpatrick da ripetuto esperienze sul grado della memoria delle parole udite, lette e viste, ha concluso che la memoria delle cose vedute è sette volte più forte delle cose lette od udite(338).


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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