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Perchè? - Per applicare intelligentemente una disposizione generale di legge a dei casi particolari, è necessario un lavoro mentale abbastanza complesso: bisogna rappresentarsi lo scopo ultimo delle disposizioni, i casi più frequenti per cui è stata redatta, le contraddizioni con lo scopo, a cui si giungerebbe applicandola letteralmente al caso particolare, i temperamenti e le modificazioni da apportarsi nell'applicazione. All'idea del fatto speciale bisogna adunque associarne molte altre, per cavarne la conclusione, che regolerà la condotta dell'impiegato. Tutte queste associazioni di idee, sempre rinnovate a ogni nuovo caso, costano fatica: quale interesse ha l'impiegato di una grande amministrazione di compierla? A poco a poco l'individuo si avvezza al processo mentale più rapido dell'applicazione letterale, perchè è quello che implica minor numero di altre associazioni mentali concomitanti: e dopo un po' di tempo questo processo è diventato così abituale, che l'impiegato è assolutamente incapace di mutarlo, ha perduto la nozione dello scopo a cui deve tendere l'opera sua; non sente più l'ingiustizia e la mostruosità dei suoi errori; la sua intelligenza e i suoi sentimenti di soddisfazione e di dovere compiuto si arrestano alla letterale applicazione della legge, esclusa ogni idea di scopi più vasti e ogni sentimento di più alto dovere.
Non così accade dell'impiegato dipendente da un privato, perchè in lui il pungolo dell'interesse tien vive e deste in maggior numero che sia possibile quelle concomitanti associazioni mentali, per cui la lettera di un ordine non s'innalza dal grado di segno approssimativo, al grado di verità e convenienza assoluta, al grado cioè di simbolo mistico
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