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      Questo può dirsi anche delle altre cause perchè se, p. es., la densità maggiore è pur causa di una gran parte (p. 80, III) dei molti reati, truffe, furti, la molta rarefazione favorisce i reati di sangue specialmente gli associati, il brigantaggio (Id.). E se la scarsezza di alimenti è diretta favoritrice del furto boschivo, del falso, della bancarotta (III, p. 84), ribellione, incendio, il buon prezzo del frumento favorisce le percosse, l'omicidio (vol. III, pp. 80-86).
      Perfino l'alcool che è dopo il calore il più grande criminogeno, sicchè se a buon prezzo aumenta tutti i reati contro le persone, e contro le pubbliche amministrazioni (p. 112) e quando è caro aumenta i rei contro la proprietà (certo per procurarsi i mezzi di acquistarne), pure presenta la strana contraddizione che dove esso è più abusato (p. 114), va parallelo a un minor numero di delitti, specie gravi, forse perchè dove è più abusato è altissima la civiltà che prevenendo l'inibizione diminuisce i delitti più feroci.
      Perfino la scuola è causa di delitti, benchè quando raggiunga il massimo della diffusione ne ottenga una diminuzione.
      Necessità del delitto. - Il delitto, insomma, appare, così dalla statistica come dall'esame antropologico, un fenomeno naturale, un fenomeno, direbbero alcuni filosofi, necessario, come la nascita, la morte, i concepimenti.
      Questa idea della necessità del delitto, per quanto ardita possa sembrare, non è poi punto un'idea così nuova nè così poco ortodossa, come a molti può apparire sulle prime.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833