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      Il prigioniero, appena arriva, deve fare un bagno, e gli si dà l'uniforme dell'Istituto. Dopo è fotografato, registrato, visitato dal dottore e vaccinato.
      Per due giorni vien chiuso in un cella per meditare il suo delitto e prepararsi all'emenda. Il terzo giorno lo conducono dall'Intendente, che fa nel suo temperamento e nel suo carattere tutte le ricerche necessarie per applicarvi il metodo di cura più razionale.
      I prigionieri sono divisi in tre categorie:
      La prima comprende i buoni;
      Nella seconda stanno quelli di mezzo ad experimendum;
      E la terza comprende i perversi ed i difficilmente correggibili.
      Per questo vi sono nove note distinte per ogni individuo, vale a dire: tre note per la condotta, tre per il lavoro, tre per i progressi nella scuola.
      Il prigioniero che ottiene nove note ogni mese per sei mesi, è promosso nella prima categoria e può ottenere la libertà.
      Poi l'Intendente colloca il detenuto, secondo le sue tendenze e secondo la sua cultura, in una classe normale o tecnica, in un dipartimento industriale, per abituarlo ad un mestiere; gli fa conoscere nello stesso tempo i suoi doveri, i diritti e le condizioni per cui può ottenere la libertà; gli si affida un mestiere (più di 75% non ne hanno) che gli permetta, dopo la sua liberazione, di guadagnare la vita. E questa è la prima cura della Direzione.
      S'aggiunga che la spesa qui è minima perchè i servizi tutti, fino quelli di sorveglianza e di guardia son fatti dai detenuti stessi.
      Non si preoccupano dei benefici che possono ricavarsi nello stabilimento.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





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