Io infatti, nell'esame di sole sei case di pena, ne ho potuto trovare una cifra rilevante, ed una grossa ne accennano i robusti lavori dei dottori Capelli, Monti, Tamassia, Biffi, Bergonzoli, Tamburini, Virgilio(373). - La statistica officiale che nei primi anni ne segnalava solo 55(374), ora ne conta mano mano 108-151 per anno, 1750 in 17 anni; e non vi si comprendono i non pochi rei suicidi (molti dei quali alienati), che salgono ad un'alta quota e non abbiamo la statistica dei molti il cui processo incoato fu lasciato a mezzo per riconosciuta pazzia, e che formano quasi la metà dei ricoverati di Broadmoor.
Ora, pur lasciando da parte l'offesa che reca al senso morale la dimora di questi infelici nelle case di pena, la non vi è d'altronde scevra di danni e per la disciplina e per la sicurezza; essi non vi si ponno curare per bene, perchè mancano gli opportuni locali, l'apposita disciplina: rimanendo in mezzo agli altri, questi sciagurati che hanno perduto, grazie alla alienazione, quel pudore del vizio che è l'ipocrisia, si abbandonano ad atti violenti ed osceni, tanto più pericolosi perchè scoppiano improvvisi, e spesso per futili cause, come quello di A..., che uccise un compagno perchè non gli volle lucidare le scarpe; e sempre resistono con tenacia ostinata alle discipline carcerarie, mostrandosi indifferenti alle punizioni, scontenti di tutti, diffidenti degli impiegati, che credono i proprii nemici, e su cui gettano spesso le colpe da loro stessi commesse, e che annoiano con continue istanze e reclami: in breve si fanno centro e pretesto di continue ribellioni.
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