- Haltdfield, prima di attentare a re Giorgio III, aveva cercato di uccidere la moglie e i suoi tre figli: rinchiuso in Bedlam, ammazzava un alienato. - Booth, l'uccisore di Lincoln, s'era gittato anni prima in mare per parlare con un collega suicidatosi anni prima.
Vassilidsa è condannata a 12 anni in Siberia per omicidio commesso senza alcuna cagione, e appena vi è giunta si dovè condannare a 22 anni di lavori nelle miniere e 100 colpi di verga per altro omicidio; alle miniere ferisce una ragazza e cinque donne, e uccide un altro uomo (Ann. méd. psych., 1869, pag. 13).
Il danno di questa libertà sconfinata, lasciata ai pazzi criminali, finisce coll'estendersi, in dati momenti, all'intera nazione(376).
E ciò non solo, perchè (come abbiamo veduto negli assassini di Lincoln e di Giorgio III) quegl'infelici volgono il pensiero omicida verso i maggiorenti della nazione, ma, anche, perchè, dotati come sono d'una lucida mente e d'una grande tendenza all'associazione, quando trovino il momento favorevole, riescono a formare un nucleo settario, tanto più terribile, chè non avendo a moderatore la mente sana, non è capace d'arrestarsi nel suo cammino e di temperarsi, ed agendo sulle menti dei volghi per il fascino stesso della sua stranezza, riesce a trascinarli ciecamente dietro di sè; sono, direi, molecole di fermento, impotenti per sè, ma terribili negli effetti, quando possano raggrupparsi ed agire in una data temperatura, entro un predisposto organismo. Noi n'ebbimo un esempio nelle storiche pazzie epidemiche del medio evo, che si ripetono nei Nichilisti di Russia, nei Mormoni e nei Metodisti d'America, negl'incendiari di Normandia del 1830, e or ora in quelli della così detta Comune parigina.
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