Poichè è ormai dimostrato che, toltane l'influenza di pochi furbi e più pochi ideologhi, essa fu l'effetto di un delirio epidemico, a cui prestarono mano le passioni concitate dalla sconfitta (così come la paura nelle follie dei contagi), l'abuso dell'assenzio, ma più di tutto il grande numero di alienati ambiziosi, omicidi e fino paralitici, liberati troppo presto dai manicomî, e che, rinvenendo in quella popolazione commossa un terreno propizio, si associarono e posero in atto gli sciagurati loro sogni.
Laborde (Les hommes de l'insurrection de Paris devant la Psychologie, 1872) enumera ben 8 membri della Comune, notoriamente alienati. Il generale Eude, ex farmacista, ex stenografo, ex commesso, e interdetto per debiti e prodigalità, avea il padre pazzo; D..... la madre; Ferrè la madre ed il fratello; P... pure il fratello, ed era stato lipemaniaco a 17 anni. Il dott. Goupil è un monomaniaco che spiega tutti gli accidenti umani coll'oroscopia, di cui fondò un giornale. Lullier era forse alienato, certo alcoolista. Flourens diede indizio di allucinazioni fino da giovanetto, e il padre, eruditissimo, gli era morto per rammollimento cerebrale. B... eletto da ben 10.000 voti, era da anni malato di mania, o, meglio, demenza ambiziosa, paralitica; si dicea capo di una setta fantastica dei fusioniani, e si sottoscriveva: figlio del regno di Dio e Profumiere. Giulio A..., sindaco dell'ottavo circondario, era anch'esso da molti anni affetto di demenza paralitica; si credeva Dio, imperatore, inventore di un telegrafo scarabeico (lodato da Girardin!
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