Posti nel dubbio in simili casi, i giudici, se ne cavano ora con qualche ingiustizia, ora con una imprudenza, assolvendo quando la follia appaia loro evidente, e quanto meno, diminuendo di qualche grado la pena... ed ahi! bene spesso anche condannando, e condannando perfino a morte, quando la follia appare chiara soltanto agli occhi dei medici.
Io so che da molti si obbietta: che, lasciandosi trascinare da simili dubbi, si finirebbe col non punire alcuno: ma ricordo, che analoghe obbiezioni si alzarono, un tempo, a chi s'opponeva alla bruciatura di quegli altri alienati, che si chiamavano stregoni. Mi pare che anche per essi potrebbe tuttora ripetersi l'arguta sentenza di Montaigne, che, "ad ogni modo, è un pagare a troppo caro prezzo un dubbio fino ad arrostire per questo degli uomini vivi".
D'altronde, qui, non si tratta d'una pietà sentimentale e pericolosa all'altrui salute; si tratta anzi d'una misura più di precauzione che umanitaria, poichè, se son molti i condannati, sono, anche, molti gli imprudentemente prosciolti; e qui si tratta invece di disporre in modo che non possano ritornare, se non quando sieno perfettamente innocui, frammezzo a quella società a cui sono di tanto pericolo.
Si opporrà, che, molte volte si confonderanno insieme coi veri alienati molti simulatori; il numero infatti di costoro fra i delinquenti è grandissimo; ma gli ultimi studi vanno sempre più rivelandoci, che tale soltanto ci appare per la ignoranza in cui sono i più sui rapporti della pazzia col delitto, e per la difficoltà di fare una diagnosi giusta; poichè una gran parte dei creduti simulatori sono, o predisposti alla pazzia, sicchè in breve vi ricadono sul serio; o veri e propri pazzi che ignorando la propria malattia, ne simulano una artificiale, al che, com'è naturale, riescono mirabilmente; e più spesso, ammalati che, presentando forme affatto nuove o rarissime di frenopatia, destano ingiustamente la diffidenza del medico.
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Montaigne
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