A Bicêtre non vi era, anni sono, che un comparto (orrido di sole 40 celle e di un cortiletto), desinato agli alienati delinquenti. E quanti pericoli e quante sventure abbiano costoro cagionato alla Francia, la Comune ha chiaramente provato; fu solo nel 1870 che si incominciò, e nel 1874 si finiva, e nel 1876 si popolava, un vero manicomio criminale, annesso alla Casa centrale di Gaillon, capace di 120 a 200 malati; esso ne ricovera già 75, di cui 37 epilettici, 16 lipemaniaci, 19 dementi, di cui 11 condannati per stupro, 7 per incendî, 9 avean subìto da 4 a 13 condanne, 10 avevano presentati segni di alterazione mentale prima del reato, 6 eran ereditarî. Sui 37 epilettici, 12 erano simulatori ed uno avea subìto senza scomporsi la prova del ferro rovente. Gli altri eran vagabondi o feritori.
Il comparto è diretto colle norme del carcere, meno il lavoro non obbligatorio e le punizioni che non possono esser inflitte senza il permesso de' medici; non possono esservi ammessi che i condannati a più d'un anno, nè sortirne senza un'autorizzazione del Ministero (Le quartier des condamnés aliénés annexé à la maison centrale de Gaillon, par M. le Dr Hurel. Paris, 1877).
Tutti gli altri popoli civili d'Europa continentale, se non hanno un vero manicomio criminale, hanno leggi e istituzioni che in parte vi suppliscono. A Berlino la perizia medico-legale non è, come da noi, messa in non cale: essa vi fa capo ad un vero tribunale medico, i cui responsi impediscono molte ingiustizie e molte condanne di alienati, e del resto ad Halle, ad Amburgo, a Bruchsal, ogni penitenziario è fornito di una infermeria apposita per gli alienati, con giardini, con celle di sicurezza, con discipline particolari, cosicchè le cure vi si possono iniziare e continuare come nei veri manicomî.
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