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      Il criminaloide è così poco lontano dal criminale-nato, che ne acquista in un momento i caratteri alla prima occasione. E così è che anch'egli, che non era tatuato, appena entrato in carcere si tatuò, e con quei tatuaggi osceni e contradditori che sono proprii dei criminali. Certo, ad ogni modo, qui la biologia dava degli indizi che uniti a quelli dei non pochi testimoni in un altro paese meno tenero dei rei avrebbe bastato per farlo condannare. - Egli fu assolto.
      Innocente rivelato. - L'antropologia criminale non solo servì a designare meglio un criminale ma a salvare un innocente.
      Così in un caso in cui una bimba di 3 anni e mezzo era stata stuprata e sifilizzata da un ignoto e la madre avevane successivamente accusato e segnalato 6 persone, queste vennero arrestate: tutte stavano nella stessa scala, tutte bazzicavano colla bambina, e tutte negavano. Io studiandoli ne segnalai subito al giudice uno che aveva tatuaggi osceni sul braccio, fisonomia negroide, campo visivo alterato, nel quale con una certa diligenza potemmo trovare le traccie di una recente sifilide; e se ne ebbe più tardi la confessione.
      Più importante ancora fu il caso raccolto dalla mia Clinica, pubblicato da Virgilio Rossi in Una centuria di criminali, 1888; certo Rossotto Giacinto per una serie di falsi indizi e specialmente per una lettera ricevuta da un cognato grassatore in cui lo pregava di testimoniare il falso, fu condannato per grassazione alla galera in vita nel 1866.
      Ora facendo noi, nelle lezioni di antropologia criminale, studii su criminali liberi ed esaminando costui davanti alla scolaresca, con meraviglia nostra c'accorgemmo che era uno dei tipi più normali che mai ci fosse capitato fra le mani.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833

   





Clinica Virgilio Rossi Rossotto Giacinto