1, pag. 520).
Nei Palimsesti del Carcere, in mezzo a tristizie e ad orribili malignità, ho trovato a intermittenze una genialità, che non si trova nell'uomo medio, certo perchè i criminali acquistano dalla degenerazione una irritazione corticale che l'uomo medio non ha. Così trovai scritto nelle pareti di un carcere: "Oh codice penale! perchè colpisci la truffa di pene severissime, mentre il libero Governo d'Italia, coll'immorale giuoco del lotto, è dei truffatori maestro e donno?".
Così vi ho trovato una dimostrazione dei danni degli studi arcaici, in cui potrebbero specchiarsi molti ministri, che ci ribadiscono sempre più la catena dei classici, così dannosa al benessere ed alla libertà latina.
Sono lampi fugaci, ma che ci confermano l'esistenza di quella neofilia e genialità intermittente, di cui l'uomo medio è incapace, critico abilissimo, ma niente creatore.
Gli è che in costoro, come nel genio, con cui han comune la base epilettoide, la degenerazione non è solo feconda di mali - ma anche di nuove virtù - e come nel genio l'eccesso dell'intelletto si compensa coi difetti del senso morale e dell'energia pratica, ecc., così nei criminali i difetti del sentimento sono spesso compensati dalla energia d'azione e dalla neofilia.
Gli è che in costoro l'anomalia organica prepara il terreno al minore misoneismo, che è il carattere normale dell'uomo onesto normale.
Ed è certo perciò che costoro vedono, forse inspirati dalla passione, i difetti dei Governi che ci reggono, meglio e più giustamente che non faccia la media degli onesti.
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