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      Cosicchè si può dire che un buon terzo del bilancio dell'onesto va tutto a servizio del disonesto, pel quale una falsa pietà trova sempre una certa quantità d'attenuanti e di scusanti, tanto più anzi quanto più è atroce il delitto.
      E ad ogni modo tanti sono i ricorsi, i controlli, gli appelli e i contrappelli creati (così almeno protestasi) per confortare sempre più la sincerità del giudizio, che questo, quando sta per pronunciarsi, trova gli uomini dimentichi del reato avvenuto - o stancati dal lavoro fatto per ottenerne giustizia: e quindi il verdetto più ingiusto non desta alcuna reazione: che se è giusto e severo, vi provvedono, dopo qualche tempo, le grazie e gli indulti, un altro provento diretto dei deputati avvocati - sicchè bisogna sia ben povero e ben inetto quel reo che sconta interamente una pena, ben meritata.
      Tutto ciò non avrebbe potuto continuare per tanti secoli, se in fondo l'utilità che viene da alcuni delitti, nei popoli barbari o quasi, non fosse stato così grande da impedire sorgesse nel cuore degli onesti una sufficiente reazione.
      Simbiosi. - Ma ammessa questa, sia pur temporanea, funzione del delitto, ne verrà forse che tutto il supremo scopo di questo libro, la lotta contro il delitto sia inutile e forse dannosa?
      Oh no! se a questo esso dovesse menarci, sarei il primo io, a cui la sete del bene, l'odio del male soverchiano ogni convinzione teorica, sarei il primo, dico, a lacerar queste carte. Fortunatamente si può scorgere già fin d'ora una meta meno sconfortante, per quanto possa ripugnare ai seguaci dei metodi antichi contro il delitto - che senz'abolire la lotta ammette mezzi meno severi.


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L'uomo delinquente in rapporto all'antropologia alla giurisprudenza ed alla psichiatria
(Cause e rimedi)
di Cesare Lombroso
Fratelli Bocca Editori Torino
1897 pagine 833