La via nuova che ci si apre e cui questo libro ha solo in parte preparato colla critica spietata delle pene e coll'accresciuta importanza data ai mezzi preventivi, come a più saldo soccorso diretto contro il delitto, la via nuova è quella di creare istituzioni che ci permettano di utilizzare il delinquente a pari degli onesti con vantaggio di entrambi, tanto più che il delitto (e il reato anarchico ne sarebbe una più bella prova) spesso ci può rivelare ove maggiormente s'annida la piaga sociale, come si vede il colera colpire di preferenza i quartieri più poveri e più sudici della città, e quindi indicarci ove debbansi più convergere le nostre cure profilattiche.
Ed a ciò tanto più miriamo, allontanandoci dall'antica crudeltà repressiva, in quanto che mano a mano che modificandosi i tempi, le condizioni nostre sociali sempre più migliorano, il delitto stesso, se aumenta di numero scema di crudeltà, si spoglia sempre più della ferocia atavica e va assumendo le vesti certo meno ripugnanti e meno selvaggie del falso, della truffa e della bancarotta, contro cui la repressione cruenta è meno urgente e la coltura e l'accorgimento degli uomini sono maggiore salvaguardia. E quanto più i tempi avanzano, più le dure disuguaglianze sociali vanno attenuandosi; e come mano a mano i più urgenti bisogni umani si sono quasi inconscientemente, gradatamente riparati coi mezzi collettivi, come per l'illuminazione, l'istruzione, la viabilità, così si intravvede che si andrà riparando con rimedi collettivi, alle ingiustizie sociali, e riparando così radicalmente a una delle più forti cause del delitto occasionale, che è l'insufficienza del lavoro per la lotta dell'esistenza, mentre nello stesso tempo si previene un'altra causa potente di delitti che è l'eccesso stesso della ricchezza.
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