Nei sensi specifici v'era ottusità dell'olfatto, un po' minore del gusto (il salato era il sapore più facilmente percepito): ed era poi notevole l'ampiezza straordinaria del campo visivo (V. Tavola XCV dell'Atlante) che è in evidente rapporto colla loro vita nelle grandi pianure e colla relativa ottusità degli altri loro sensi specifici.
In complesso non mostravano gran numero di caratteri degenerativi: confermando così la scarsezza del tipo criminale nei selvaggi, il che completamente si accorda colla teoria atavica del delitto.
2. Moï. - Il giudice Paolo d'Enjoy, trovandosi tra i Moï(493), popolo dell'Indo-Cina, dovette istruire un processo per assassinio: ne furono arrestati due, grandi e grossi come giganti, colle barbe incolte, i capelli lunghi ed arruffati cadenti sullo spalle, colle unghie lunghe come artigli. Invitati dall'interprete a salutare, secondo il costume orientale, il mandarino che li interrogava, i Moï risposero rudemente "che un uomo non doveva mai prostrarsi dinanzi ad un altro uomo".
Poi essi confessarono senza restrizioni il delitto con pieno candore, come non immaginando che si potesse fargliene una colpa. "Colui che uccide può uccidere, dacchè uccide di fatto, ripetevano essi di continuo, e niun ragionamento potè modificarne lo strano giudizio morale.
E quando si spiegò loro che la detenzione in cui si trovavano era appunto l'inizio del loro castigo, essi risposero battendo allegramente le mani:
Ma noi non siamo mai stati così bene come ora in carcere. Niuno dei nostri capi potrebbe sognare un palazzo più ricco della prigione.
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Atlante Paolo Enjoy Indo-Cina
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