1 [vedi figura] ) ed i Chinesi, ecc.; e troviamo razze a capello lanuto come i Negri, e a capello liscio e quasi elastico come gli Americani, e ricciuto o crespo come molti Semiti.
Sezionando di traverso, con un rasojo, una sottile fettuccia di un capello, e sottoponendola al microscopio, la vediamo rotonda nel Giapponese, ellittica nell'Ario, triangolare nell'Americano, ed a foggia di semiluna nel Negro.
Fig. 1. Bonzi giapponesiChe se badiamo al colorito della pelle, noi abbiamo le razze a pelle nera come i Negri, gialla come i Mongoli, Giapponesi, Malesi ecc., olivastra o terrigna come i Boschimani, gli Americani, o bianco-rosea come gli Europei e i Polinesj.
Più grande ancora è la differenza, se noi badiamo all'organo sublime che ne permise di chiamarci, con più o meno ragione, i re della natura. Il cervello umano differisce da quello degli antropoidi per il maggiore sviluppo delle sue pieghe, in ispecie frontali, e per la maggior massa degli emisferi, i quali, non solo all'innanzi, ma sono così sviluppati anche posteriormente, da coprire più o meno completamente il cervelletto.
Queste differenze, a dir vero, non molto salienti, riescono sempre meno spiccate quando dall'uomo bianco tu passi all'Americano, in cui, sia natura, sia effetto di certe compressioni artificiali, le pieghe frontali vanno sfugendo all'indietro, ed il cervello, propriamente detto, ricopre solo incompletamente il cervelletto.
Il cranio dell'Europeo si distingue per una stupenda armonia delle forme: esso non è troppo lungo, nè troppo rotondo, nè troppo appuntato o piramidale.
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