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      Che se la pelle del Negro differisce molto dalla nostra, il capello divaria ancor più. Esso non è più impiantato obliquamente nella pelle, ma in linea perpendicolare; non è rotondo come il nostro, ma a semiluna e privo del canale aereo: perciò, appena spiantato dal cranio, s'aggira sul proprio asse, come i fiori a corimbo: il che lo rende ricciuto e lanoso, e trasforma l'ornamento più bello dell'uomo in una vera parrucca di lana, sulla callotta del povero Africano e della sua poco gentile metà (Fig. 5).
      [vedi figura - Tipo di Fertit.]
      Per triste compenso ambedue vanno, sotto quella nera cute, fin troppo ricchi di ghiandole sudorifere, le quali emanano quell'odore particolare che troppo ben sanno distinguere i cani negrieri.
      [vedi figura - Negro Niam Niam (Lejean).]
      Lo sviluppo straordinario della membrana seni-lunare dell'occhio e la struttura della gola (3) lo avvicinano assai alle scimie, come anche l'assottigliamento dei muscoli del polpaccio; di più la colonna vertebrale (o gli ossicini della spina) nel Negro, appunto come in certe scimie, ed a rovescio di quanto accade in noi, appare tutta diritta; e l'osso della coscia, invece di essere foggiato a doppia curva, da S allungato, è anch'esso piuttosto diritto; e la pelvi, che è lo insieme di quell'ossa onde si formano le nostre anche, mentre in noi è quasi arrotondata a mo' di bacile, nei Neri si allunga a foggia di cuneo.
      [vedi figura - Cranio di Nero prognato e dolicocefalo.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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