Nell'Africa orientale, dice Barton, non si capisce che cosa sia il rimorso; il ladro è un uomo rispettabile, l'assassino è un eroe.
I Patagoni usano mangiare le gambe dei nemici, e lasciano alle povere donne le braccia come di peggiore sapore; nell'inverno però, quando la fame gli stimola, se mancano loro nemici, prendono la donna più vecchia della tribù, la soffocano col fumo, e se la mangiano tutta. (Lubbock).
Un Zelandese, a cui D'Urville rimproverava l'antropofagia, rispose: Il pesce grosso mangia il più piccolo, e l'uccello grande l'uccello più piccino; e perchè l'uomo non mangerà il suo nemico quando è più debole? (id. p. 372).
Nell'Africa Australe, presso i Bechuana, quando si vuol accalappiare un leone di quelli che han fame di uomo, gli si mette a zimbello nella fossa un bimbo od una donna, vivi, che naturalmente riescono le prime sue vittime.
Per celebrare con una gran festa la memoria di suo padre, il Re del Dahomey, pochi anni fa, fece scavare un piccolo lago, tanto da pescarvi un burchiello, e lo riempiva col sangue di 2000 prigionieri appositamente raccolti dalle più deboli tribù vicine.
Anche l'intelligenza è distribuita in istregua assai disuguale nel Negro, nel Giallo, nell'Americano in confronto del Bianco, specialmente dell'Ario.
E noi ne abbiamo la prima prova nel linguaggio, questo fedele ed eterno specchio dell'umano pensiero.
V'hanno, è vero, delle analogie curiose tra le lingue nel senso fonetico e nell'ideografico. Ma queste si spiegano assai naturalmente.
Voi pizzicate un uomo; egli grida: ahi!, senza che ciò gli sia rivelato da nessuno, ma per un impulso particolare, riflesso dal senso addolorato al centro motore: moto riflesso.
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