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      Altri aggiunsero ancora la scoperta del rame e del bronzo, e insieme quella di addomesticare, se non di aggiogare, il bue, il cavallo, la pecora. Tuttavia l'uso e il dominio, in età remota, del più gran numero di quadrupedi, è proprio solo delle razze bianche; tutti i quadrupedi dei Chinesi vengono nomati dai cani; le bighe tratte da cavalli, dipinte sui monumenti egizj ed assirj, segnalano la presenza della razza bianca, e ne spiegano la storia fortunata: chè, certo, l'alleanza del cavallo, del bue, del cane, dell'elefante e del camelo formava uno dei più validi fulcri del suo predominio sulle razze a colore.
      [vedi figura - Abitazione d'un capo nell'Uganda.]
      Quanto all'estetica, noi troviamo differenze notevoli tra le varie stirpi.
      Gli Arj riuscirono alla massima perfezione musicale fino dai tempi degli antichi Greci: il Fetis, accurato indagatore di questo problema, osservò che i Bianchi soli ebbero sempre il la per nota fondamentale della scala tonale, e questa ultima divisa per la musica enarmonica in quarti di tono, in mezzi toni per la musica cromatica; la scala dei toni fu da essi portata ad intervalli più piccoli dei mezzi toni, 25 nell'ottava e 20/4 di tono. Questi caratteri sono communi agli Indiani, ai Persiani, agli Arabi, agli Assirj, ai Greci antichi come ai conterranei di Rossini. Invece la razza gialla (China, Giappone) ha il fa per primo tono, non ha il mezzo tono, e le gamme ha composte di soli sei toni, posti a distanza di un tono, colla lacuna di terza al centro della gamma: carattere stranissimo, per le molte interruzioni della scala, e poco favorevole all'armonia.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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