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      [vedi figura - Vecchio ebreo di Babilonia.]
      Questi fatti chiaramente ci mostrano come si possano modificare e trasformare le razze sotto all'azione delle circostanze e dei climi, indipendentemente dall'ereditaria. Ora se ciò accadde per li Ebrei e per li Americani in un breve lasso di tempo, quanto non è probabile che trasformazioni maggiori sieno successe in centinaja di secoli, in altre razze, sopratutto se alle azioni storiche si aggiunsero quelle potentissime dell'eredità!
     
     
      LETTURA SESTAOrigini dell'uomo. - Trasformazioni delle specie. - Traccie dell'unità, d'origine nei costumi. - Lingue. - Scimie. - Negri. - Tradizioni.
     
      E cosi dev'essere stato probabilmente delle antiche razze, che mano mano si trasformarono da negre in gialle ed in bianche, conservando il loro tipo primitivo soltanto laddove nessuna circostanza o nessuna diversità notevole di clima li perturbava. Così nel Copto sopravisse alle tante vicende il tipo egiziano (Fig. 24), e nel Caldeo il tipo assiro, perchè il clima sempre uguale paralizzava l'effetto delle mistioni delle razze, e la diè sempre vinta al tipo più antico; altre volte il tipo si conservò, malgrado il mutato paese, perchè la differenza non era molto grande fra il nuovo e l'antico, tendendo in genere le razze ad emigrare in regioni affini di clima, o vero perchè i popoli, impiantatisi in paesi disaffini al loro organismo, o si spensero, o insensibilmente si rifusero nel tipo dominante: così i Fenicj ed i Cartaginesi in Ispagna e Sardegna, i Danesi ed i Sassoni in Inghilterra, i Tedeschi e già un tempo i Latini in Lombardia.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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