III), Tali sono i Berberi, gli Egizj, che, non solo per la geografia, ma per la lingua, l'aspetto, i costumi, sono un vero passaggio tra i Negri, i Semiti e i Bianchi. I Berberi del sud infatti son neri e quasi lanuti, mentre olivastri son quelli del nord. Più in giù vedi gli Abissini con pelle che sta tra il nero ed il rameico, capelli scuri, ma lisci e crespi, rare volte lanosi, con le labra spesse, ma co'l naso diritto e qualche volta aquilino (Fig. 34). All'est di essi trovi i Somali con lingue simili alle loro e tinta più chiara. E più al sud i Bishari, i Saho, i Gallas che stanno di mezzo tra i Negri, i Berberi e gli Egizj; e meno distanti ancora, non solo geograficamente, ma per simiglianze anatomiche e perfino di lingua, noi troviamo i Semiti (Fig. 35).
[vedi figura - Abissino.]
Anzi noi possiamo sorprendere nella storia, fino a un certo punto, il trasformarsi della razza negra in bianca pe'l tramite delle razze semite e camite. E il primo sguardo dato a un monumento egizio ti fa vedere i continui contatti tra la testa lanuta e brutale del Negro con quella severa e meditabonda del Bianco; non vi è scena od accidente storico in cui alle turbe egizie ed assire tu non veda mescolate, benchè sempre come codazzo di vinti, le negre. Se poi ti approfondi nei costumi, nelle lingue e anche nell'aspetto esterno di quelle razze camitiche, tu vedi come sotto le apparenze di un tipo bianco o quasi bianco prevalga l'influenza melanica nella lingua monosillabica, nelle adorazioni feticcie, nel dispotismo illimitato e sanguinario, e non di rado nel coloramento stesso della cute, nella scarsezza della barba e nell'increspamento del crine; e l'Egitto conta regine negre e re mulatti (Amenophis II).
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