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      Potrà discutersi se il cane derivi dal lupo, o il cavallo e l'asino dalla zebra; ma nessun naturalista può dubitare che il cane ed il lupo, la tigre e il leone offrano fra loro profonde disuguaglianze, chiaminsi poi queste generi o specie.
      Sia che le varietà umane esistessero fino dalla origine, o che mano mano, come noi tentammo dimostrare, si ottenessero perchè le negroidi, le più imperfette, si trasformavano nelle più perfette, le bianche, - lasciando nello spazio, monumento eterno della loro origine, bozzolo vivente, il loro tipo antico, - esse si presentano a noi con profonde, evidenti disuguaglianze.
      Anatomicamente parlando, noi dobbiamo distinguere l'uomo dal cranio doligocefalo, a muso sporgente, a capello ricciuto, lanoso, a cute scura, a braccia lunghe, - il Negro, - dall'uomo prognato ed eurignato, dai capelli lanosi, raccolti a fascetti, e con frequente steatopigia,- l'Ottentotto, - dall'uomo a cute gialla, a muso largo, a pelo scarso, a cranio rotondo o piramidale e ad occhi obliqui, - il Giallo, - dall'uomo infine della cute rosea o bianca, dal cranio a diametri poco esaggerati, dalle forme tutte del corpo simmetriche, dalla fronte ampia ed eretta.
      Se stiamo alle lingue, abbiamo le razze a lingue chiocchianti, polisintetiche, monosillabiche, agglutinative, a flessione.
      Se stiamo alle arti, abbiamo le razze a strumenti di pietra e a strumenti di bronzo e di ferro, e le razze domatrici di animali, e le razze costruttrici di machine.
      Se stiamo all'estetica abbiamo, nella pittura, le razze artistiche, quelle artistiche senza prospettiva, e le affatto inartistiche: e, nella musica, le razze co'l la per nota fondamentale, e le razze co'l fa e senza mezzo tono, e le razze con tre toni soltanto.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





Negro Ottentotto Giallo