In parecchi di essi i tumori erano tre, uno centrale in corrispondenza delle vertebre e due ai lati. Uno, che era gobbo, l'aveva invece nelle prime vertebre dorsali. Uno l'aveva sulle spalle e sul collo. Due portatori di ghiaccio, che indossano la gerla molto più in alto, hanno quel tumore molto più in alto.
Uno dichiarò averlo contratto dopo 10 giorni, un altro dopo 15, un altro dopo un mese d'esercizio della professione, tre dopo tre mesi, due dopo un anno.
Tutti osservano che il tumore è dapprima doloroso, poi si fa indolente; non pochi, anzi, dichiarano che loro meglio serve di punto d'appoggio alla brenta. Alcuni osservano che si ingrandiva col continuo lavoro e che cogli anni impiccioliva, senza sparire, dimettendo il lavoro; viceversa poi ne trovammo uno che da 6 anni aveva smessa la gerla, eppure conservava bene spiccato il suo tuass.
Altri 9, invece, dichiaravano di non aver mai avuto alcun tumore, nè callo, malgrado fossero veri veterani del lavoro, uno da ben 16 anni.
Riassumendo tutti questi dati in un quadro troviamo: (vedi tabella a pagina seguente).
Alcune di queste alterazioni, come le callosità, il leggero inspessimento dei tessuti, la maggiore convessità della spalla che porta il peso, lo sviluppo maggiore dei muscoli, sono state notate dagli autori che si occuparono dei segni professionali (Layet, Hygiène des professions), i quali parlano poi di borse sierose o di antraci dolorosi, che noi non abbiamo mai riscontrato; ben invece il nostro De Paoli riscontrò, in due, delle cicatrici da carbonchio: ma queste non possono dirsi professionali, od in ogni modo sarebbero comuni a quelli che maneggiano sostanze animali (specialmente conciatori).
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Layet Hygiène De Paoli
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