Lessena girovagare pei boschi e fornire carni e latte e mai servire da soma. Per cui vi sarebbero gli effetti del carico senza il carico.
A queste difficoltà è facile il rispondere:
1° Che se le religioni budistica e braminica indussero un rispetto esagerato per gli animali in genere e in specie pel bue, d'onde il loro ozio; ciò non prevalse nei tempi anteriori e nemmeno ora in alcune vallate meno centrali e meno soggette ai Bramini della stessa India.
Così, per es., che i buoi nell'India tirassero carri lo si vede dalla proibizione fatta alle penitenti di montare su carri tirati da vacche, camelli, e somari (Harry, 7, 7, 81). E nel Rig-Veda troviamo spesso cantato di alimentazione di carne da caccia ed anche di bue, e del bue che trascina i carri e che fa da somaro o da corsiero (Section III, VI, Inno 14°). Anzi la parola ospite (goghna) sanscritta, vuol dire colui per cui si uccide una vacca (Rig-Veda, I, 31, 15). Eliano racconta che fra i re indiani i buoi erano adoperati alle corse per cui si facevano gare e scommesse (Lassen, Ind. Altert., III, 325); secondo quest'ultimo il bue serviva nell'India antica al tiro, alla soma ed alla corsa (Id. 335).
Il Pictet non trova nelle denominazioni più antiche sanscritte, del bue, un'allusione al servizio da soma; ma io la intravvedo molto bene nell'An-tuh (Bopp, Gloss. carro traente) per dir bue. Del resto lo stesso Pictet ammettendo come la parola giogo era antichissima e passò da loro a noi, sempre insieme al concetto dell'unione di due buoi, conferma come i buoi furono adoperati dai tempi preistorici pel tiro dell'aratro.
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