Persino il nostro gaudeo viene da vacca: e per dire un paio di cavalli, si dice un paio di buoi (ge-iug) di cavalli; per dire una stalla o un gregge di pecore, si dice una stalla, un gregge di buoi (ge-sta), di pecore. Per dire una sestina di cavalli si dice una sestina di buoi di cavalli (asva-sadgava). Anzi per dire un gruppo di 6 buoi, si dice go-sas-gia-ava; sestina di 6 buoi di buoi, il che vi mostra così antico l'uso di quelle coppie di buoi e del nome relativo da essersene perduto il primitivo significato; e prova che prima di addomesticare il cavallo e le pecore, essi domarono il bue.
È importante, anche, notare che la parola gu in sanscritto, per vacca, si ripete in chinese, e quello che è più singolare le tre parole copte - mah (toro) - vahsi (vacca) - ehe (bue) si riproducono nel sanscritto makishe -- vakshas e ah, il che proverebbe la maggiore antichità del bue indiano sul chinese.
Ora è sicuro che i Chinesi aggiogavano i buoi ai carri ed all'aratro fino 40 secoli fa (Geoffroy di S.-Hilaire: Histoire nat. des règnes organiques, 1862, vol. III, pag. 90).
Nella Genesi si parla di Abramo che ricevette buoi in regalo dagli Egiziani. E l'elef (bue) diede appunto, come il camello, origine ad una lettera A che ne porta l'effigie [vedi figura] ; questo nome elef derivando da aluf - addomesticare - allude necessariamente al bue domestico, e significando anche mille ci conferma che i buoi vi si trovavano in gran quantità - bachar (bue) allude all'aratro (Gesenius, 169).
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