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      6° L'on. Lombardini in una sua lettera, che mi giunge ora durante la stampa, mi fa un'altra obbiezione, secondo cui la gobba apparirebbe nei buoi selvaggi.
      Vidi qui in S. Rossore un giovane toro Charolaise che per essere stato messo in libertà nelle macchie, presentava dopo 18 mesi notevole ed insolita sporgenza del garrese. Ed è notorio che il cavallo intero di razze ordinarie e tenute abitualmente in stato a rada, si carica di grasso lungo la regione superiore del collo; mentre il cavallo inglese di puro sangue e quello arabo così detto nobile, che si custodiscono con molta cura, conservano sempre collo magro e sottile
      .
      È questa un'obbiezione gravissima; tuttavia gli posso contrapporre che nei buoi selvaggi delle isole Fakland ben si osservò l'imbianchimento del mantello, colla testa, i piedi e le orecchie nere nelle parti meridionali, e nell'altre col mantello bruno o grigio, ma nel resto nessun'altra differenza. Altrettanto si osservò nel bue rinselvatichito di Chiliagam delle Pampas del Texas, che non ha alcuna apparenza di gobba (Darwin, op. cit., 73), e qui si tratta di milioni di individui. S'aggiunga, per contrario, che nelle razze di buoi che hanno perdute le corna, non pochi per legge d'atavismo l'ebbero a riprendere (Darwin, op. cit.). Nei rari casi, citati da lui, trattasi di animali messi in libertà da poco tempo e in cui la comparsa del grasso e anche dei lipomi potrebbe esser atavistica, derivando da animali che la contrassero in seguito all'addomesticatura, fors'anche pel contatto col Zebù. E ciò potrebbe spiegare il perché i Zebù dei Bramini di Benares abbiano sviluppatissima la gobba malgrado siano lasciati ingrassare nell'ozio; da una parte questo ultimo fatto contribuisce allo sviluppo del grasso, dall'altra lo stato loro attuale data da pochi secoli e certo essi derivano da quegli altri Zebù che nell'epoche semi-selvaggie e irreligiose furono come gli Yak sottoposti ai carichi e ai trasporti.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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