I Maori della Nuova Zelanda mostrano una forza, un coraggio, una fierezza tali, che nemmeno la potenza inglese seppe domare, e sono della stessa razza dei molli e lubrici, ma equatoriali Taitani.
I Magiari non si riconoscono più dai Lapponi, dai quali discendono, come i Turchi perdettero in Europa quasi completamente il tipo Tartaro, conservato, nella purezza antica, invece, dagli Osseti.
Il Negro perde in America il suo prognatismo; il suo cranio si fa più sottile, meno spesse le labbra, più diritto il naso, più chiaro il colore; l'inglese invece v'allunga le ossa diafisarie, vi impiccolisce la testa ed imbruna il capello (Lombroso, v. c.).
Livingstone trovò nell'Africa più robusto, più alto e più chiaro il Negro nei terreni ricchi di calce e nei grandi altipiani, mentre degenera alle coste.
Gli Slovachi (scrive Sasineki Die Slowaken, Prag., 1875) in alcune parti dei Carpazi acquistarono statura gigantesca.
Gould osservò che i soldati, del Potomac, cui toccò una buona intendenza, presentavano statura più alta 1.706 di quelli della stessa razza che l'aveano trista ed erano alti solo 1.690.
Secondo Latham (Nat. Hist., 1850) e in parte Gigholi, i Fuegiani, che sono quasi pigmei, e ciò grazia al freddo, alla fame, all'incurvamento delle gambe nei canotti, discendono dallo stesso stipite dei giganteschi Patagoni, abitanti luoghi un po' meno freddi, ma sopratutto salubri.
Le razze Negroidi, scimmiesche, pigmee, dell'Indostan meridionale abitano valli piovose, terreni pantanosi: nell'isola della Riunione, nel Zambese, il terreno è antico, ed il nero vi si mostra alto, bellissimo; nel Sudan il terreno è primitivo, ed il negro è bruttissimo e basso (Waitz, Anthropologie, pag.
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