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Ma ancora più importante pel nostro tema, e perchè più facilmente verificabile in grande scala, e l'influenza della geologia e della orografia sulla statura degli animali domestici, influenza che corre spesso parallela a quella dell'uomo. Quando, scriveva Saussure (De l'infl. du sol, 1809), dalle montagne granitiche passiamo alle calcari, siamo colpiti dalla differenza delle vegetazioni; le calcari eccellono per la varietà delle piante e per la loro proprietà; e così accade degli animali; gli animali che si nutrono in suolo grànitico sono più piccoli, più magri, - con minore latte di quelli che pascolano su terreno calcare, benché si cibino delle stesse piante.
Or ora Tschouriloff conferma le osservazioni sue (Rev. Antropologique, 1876) e dichiara che nei 30 dipartimenti di Francia che dan le stature più basse preponderano i terreni argillosi e sabbiosi.
Che il terreno influisca ad abbassare le stature in Sardegna, ci pare evidente, quando si pensi che anche il cavallo, trasportatovi dalla Spagna e dall'Arabia, in poche generazioni vi diventava piccolo e col muso allungato; mentre invece in Olanda, si fece, in pochi anni, gigante il piccolo bove del Jutland, che a sua volta rimpiccolisce, trasportato nelle Celebi.
In Sardegna, anche i buoi ed i cani sono piccoli, e così pure in Calabria, Basilicata, Abruzzi. A Pisa sonvi le più alte mandrie della Toscana. Le razze bovine piemontesi sono piccole a Torino ed Aosta, dove anzi sono semiselvaggie, nane, e con muso schiacciato; si elevano a Brà e Savigliano (alte metri 1,70). I cavalli piccoli in Valtellina e nei Bergamasco (alti metri 1,45), si fanno alti a Milano, a Udine, a Crema (1,51 ed 1,63) (Giornale delle razze ed animali utili, Napoli, 1862), a Napoli, così come accade dell'uomo.
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