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      cefalico
      82°
      Spessore osseo minimo Mill. 7
     
      massimo " 22(75)
     
      2° CASO. - Microcefalia in un alienato vivente, detto l'uomo coniglio.
     
      Conti Angelo di Spairago, d'anni 19, conta un fratello di ritardato sviluppo, mostrante a 20 anni l'aspetto di 15; tre altri fratelli sani, benché piccoli di statura; uno zio che si crede pellagroso; il padre piccolo e cretinoso; la madre piccola, di mediocre intelligenza, timida e con qualche lieve tinta di cretinismo. Essa ebbe nella gravidanza del figliuolo, non seppe bene precisare se al terzo o sesto mese, a soffrire un grande spavento per aver veduto un uomo minacciare di fendere con un falcetto la testa al proprio marito. Restò d'allora in poi timorosa, con tremiti, crampi alle membra, continua inappetenza, senso di freddo pel corpo.
      Il figlio nacque in istato di apparente asfissia, ed appena fatto rinvenire fu preso da paralisi a destra, non poteva chiudere la palpebra destra, e il cibo gli usciva dal naso quando poppava. Fino a sette anni non apprese a camminare, e fino ai dodici non fece mai gesti, nè pronunciò sillaba che avessero qualche significato. A quindici anni cominciò a dire "pa" per padre, "be" per Isabella sua sorella. Si mostrò sempre timidissimo, fuggendo davanti a ragazzi di sei anni; trovava un solazzo grande nel tormentare le bestie; scavava delle piccole fosse entro terra, in cui seppelliva rane e galline; le spennava ed arrostiva al fuoco ancora vive, e ne godeva, come pure si dilettava a soffocare i polli entro i cassetti degli armadi, nei quali si trovavano putrefatti dopo qualche mese.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251

   





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