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      Odiava i galli che impedivangli questi suoi crudeli divertimenti, e perseguitava anche i galli dei vicini, per cui ne veniva spesse volte battuto. Un altro suo gusto pare fosse quello di staccare le lastrine di piombo dalle finestre, per cui era il terrore delle massaie.
      Venuto da noi, ci parve di statura pressoché normale per la sua età (m. 1,50), di peso molto diminuito (kil. 38), pelle delicata e fina, assenza di peli al pudendo, capelli abbondanti castagni, peluria che copre tutto il volto e la fronte, e va fino all'angolo della mascella; torace alquanto ristretto, ernia scrotale destra, testicoli atrofici come una fava, pene di una straordinaria piccolezza, quasi come una grossa clitoride, di forma piramidale, con glande grosso poco più di una fragola, con largo meato orinario; il pollice delle mani alquanto più piccolo e quello del piede alquanto più lungo, mobile e adducibile come nelle scimie; tutto il piede poi colle dita disposte a scala, come le canne della zampogna; alle mani l'ultima falange assai più allungata (26 millim.), e mobile sì che si retrofiette sulla seconda falange, lunga millim. 21; nell'incedere usa di rovesciare la mano sull'avambraccio, quasi volesse adoperarla a guisa di piede, senzachè però lo si veda mai camminare carpone.
      Sopratutto singolare riesce l'aspetto del cranio e della faccia: la capacità cranica, come meglio risulterà dall'annessa tabella, è alquanto minore del normale, specialmente a sinistra; ma la microcefalia spicca ben più osservando la straordinaria grandezza della fronte, più abbassata a sinistra che a destra, e sfuggente sì che alla misura dell'angolo sfeno-orbitale diede 140. Questa ristrettezza della fronte spicca ancor più per ciò che la medesima è coperta tutta di pelurie, le quali vanno a confondersi colle sopracciglia, e si spargono a guisa di raggi verso tutta la fronte.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251