Vi erano sì alterazioni psichiche, ma che non avevano alcun rapporto speciale con regressioni atavistiche. In uno era una ebefrenia, che ben presto ebbe a guarire; in un altro era una monomania allucinatoria con verbosità più che ordinaria, e in un'altra (9°) era una cleptomania da mania epilettica, col decorso ordinario a queste forme.
Solo per quest'ultima si sarebbe potuto notare, che la straordinaria mobilità e le abitudini oscene potrebbero ravvicinarla alle scimie. Ma si osserverà che in questo caso la forma si sarebbe sviluppata molti anni dopo la nascita, così come la mania d'imitazione, che ho notato altrove, in un microcefalo, si sarebbe sviluppata coll'accesso maniaco, e sarebbe scomparsa con questo.
Vi hanno dei casi, dunque, in cui la microcefalia non solo non si esplica con fenomeni pitecici, ma nemmeno con quelli di idiozia. Però, siccome appunto colpisce l'organo dell'intelligenza, la s'accompagna a forme maniache.
Nelle storie 6a, 7a, 8a tanto curiose perché ci presentano un'intera famiglia di microcefali, solo un individuo, il più giovane, mostra una certa tendenza all'imitazione ed all'agilità muscolare; gli altri di scimiesco non hanno che il modo di camminare, e l'indole malvagia, egoista e spietata, che un po' ci ricorda i nostri primi padri.
Anche in questi però la microcefalia non è straordinaria; era incompleta, e solo abbozzata nella Martinetti, nel Robolino, nella Ragni, che eran colpiti solo da forme maniache e non già da idiozia.
E qui mi giova far osservare un fenomeno che non è stato abbastanza studiato, la frequenza cioè di quelle, che direi, sub-microcefalie, le quali se non hanno un rapporto costante coll'idiozia, ne hanno uno grande colle malattie mentali e colle tendenze ai delitti, e meritano più attenzione per le applicazioni pratiche e medico-legali che non i casi di microcefalia esagerata, strani, brutali, ma rari.
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Martinetti Robolino Ragni
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