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      Più spesso il cretino ti offre alcuni caratteri speciali delle razze melaniche, come sono le orbite oblique ed imbutiformi, l'allargamento e distanza delle due orbite, il prognatismo, il rientramento della mascella inferiore, l'obliquità dei denti canini, e nel vivo l'oscurità della pelle, la ruvidezza e cortezza del capello, e quello che è più curioso il capello a fascetti, che si crede proprio dell'uomo ottentotto, l'eurignatismo dei gialli, l'analogia dei due sessi.
      Ed è certo poi che, tenendo conto del solo cranio, il pitecismo pare prevalere alla base cranica nei cretini ed alla volta nel microcefalíco. Ma queste coincidenze non sono assolute, e come il cretino spesso ha la ristrettezza cranica del microcefalo, e il microcefalo il prognatismo e le anomalie dentarie del cretino, così gli uni e gli altri possono mancare dei caratteri pitecici, dei melanici o di quelli dei quadrupedi, e mostrarne dei puramente teratologici. Tali coincidenze però, che per quanto siano contradditorie, sono troppo numerose e palesi per essere negabili, giovano a farci penetrare nei recessi del passato, legando l'uomo coi più lontani anelli dell'animalità; e io le paragonerei a quelle stupende cristallizzazioni, che si trovano nei prodotti delle eruzioni vulcaniche in mezzo a frammenti amorfi ed a lave, poste là quasi per indicarci come la natura sempre inclini all'armonia delle prime origini, e tenda a riprodurla anche in mezzo al disordine, il quale a noi pare tale, perché lo vediamo dal nostro punto di vista grossolano, ma che pur non è spesso che un arresto nell'evoluzione organica.


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L’uomo bianco e l’uomo di colore.
Letture su l'origine e la varietà delle razze umane
di Cesare Lombroso
Editore Fratelli Bocca
1892 pagine 251