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      Ci penzi a quelle centinaia d'occhi che ti guarderanno fissi come l'ombra del compianto Banco, e averanno l'aria di dire: Uccidilo, che faccia da frescone!...
      Abbasta, cominciai col dire di no. Però Terresina dice che si comincia sempre accusì. Dice: io non terrò la conferenza, tu la terrai, colui la dovrebbe tenere, e fenì che dissi come Leonida al passo di Calè: Parliamone in famiglia.
      E ne parlai col sor Filippo. Scusino si insisto su la figura, ma è bene che queste persone di casa mia loro le conoschino. Il sor Filippo è un omo tutto d'un pezzo: il che potrebbe sembrare una cosa piuttosto commune, invece tanti vanno avanti a furia di pezzi di ricambio.
      Lui è anche un omo politico, perchè, si nun conobbe Bettino Ricasoli, fu perchè ci curse il consuveto pelo. Si tanto quanto quel benedetto pelo si fermava un momento a prender fiato, era botta fatta. Raggione per cui lui me ti arispose, dice:
      Le situvazzioni bisogna pigliarle in faccia. Con la quale ci arisposi: Scusi, ma se la situvazzione finisce a patate, o pomi di terra, come dicheno i nostri fratelli d'Oltralpa, me lo saluta lei il gusto di pigliarle in faccia?
      Pensai di rivolgermi a Terresina.
     
     
     
      Lei levò gli occhi dal Fogazzari, fece il sospiro de le grandi occasioni, e disse, dice: Mi ti sono insognata una dimostrazzione, indovechè la gente ti aveva messo sopra un somiero e tutti strillaveno: Evviva, evviva!... Raggione per cui credo che sia di bonugurio. Tienila.
      - Ma sei sicura, ci feci io, che l'evviva fosse per me e non per il somaro?


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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