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      - Eh... caro mio, fece lei, credi che sarebbe la prima volta che la gente crede di gridare evviva a un omo, e invece grida a un somaro?
      Raggione per cui detti un calcio alle convenienze, un altro al gatto che me ti si era aggranfagnato al cravuse che ci sposai, mi messi una mano a la coscienza, un'altra sulle convinzioni pulitiche, e con l'altra ci dico: eccomi qua!
     
     
      Dice, il pupo mio!... Lorsignori devono partire da questa idea, che il pupo mio non è un pupo come l'altri pupi: è, come dicheno i tedeschi, una specie di "überpupen" l'arcipupo per eccellenza. Tanto è vero che un altro pupo, in otto o dieci anni che ti sta fra le colonne del "Travaso", a quest'ora sarebbe diventato per lo meno sergente dei pompieri, e invece lui ti aresta pupo: mi pare che come fermezza di carattere, sia una bella prova. Terresina tante volte me ti dice: ma, Oronzo mio, come sarà che questa creatura nostra nun cresce?...
      Per cui ci arispondo con un sospiro: E che ci voresti fare?... Nun cresce!
      Tuttavia lorsignori nun devono per questo credere che sia un pupo deficiente. Anzi è una bella creatura. Occhi che lèvati, naso un po' per l'in su, perchè la madre è stata sempre un po' sentimentale, e quando era in istato interessante guardava sempre le stelle. Ci ha i capelli che arissomigliano tutti a quelli del Sor Filippo, e la camminata è tutta la mia, quand'ero minorenne.
      Quanto all'intelligenza, è cosa che ci zompa all'occhio come una cooperativa di gatti arrabbiati, e si Cristofero Colombo num aveva tanta prescia di scoprire l'America, a botta sicura la scopriva il pupo mio.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





Oronzo Sor Filippo Cristofero Colombo America