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      Accusì diventò lui.
      Dice: "Lei che è entrato ieri viene a introdurre i metodi rivoluzzionari! Lei è insubbordinato, arruffapopolo" e tante altre boglierie che solo a sentirle ero diventato uno straccio zozzo.
      Abbasta: tre giorni doppo cascò la chiesa acciaccando il curato; il capodufficio fu mandato sul posto indove lo fecero cavaliere per il contegno coraggioso, e a me mi dettero tre giorni di sospensione.
      Allora fu che dissi quell'altra espressione che poi passò nella storia: Governo boglia!
     
      Malgrado questi inconvenienti, tuttavia nun ho mai cessato di strillarti ne la capoccia del pupo quelle massime che levati, e si ci dò dei consigli di virtù, ci dò anche dei consigli di prudenza.
      Io, per esempio, ci dico: Figlio mio, come ti dice puro il sor Filippo per via che t'è compare, non ti perdere mai di coraggio.
      È vero, la via della virtù, ammappela si quanto è piena di spine! Ma sull'altra sono addirittura cocci di bottiglie, raggione per cui torna più conto a fare il galantuomo, anche perchè c'è meno concorrenza.
      È vero, tuo padre, per essere un galantuomo a milledue, ha ceduto il quinto e l'unico effetto positivo che ha ricavato è l'effetto del sor Bonaventura, che s'arinnova come fa la luna, ma con l'interessi.
      Tuttavia è certo che la virtù a la fine trionfa, perchè altrimenti i Promessi sposi, i Due sergenti e la favola di Barba blù sarebbero una bucìa, mentre invece è certo che a un certo punto viene fori una fata o un frate cappuccino, e le cose si aggiusteno. Nel caso, però, del frate cappuccino, occhio a la penna, figlio mio, perchè nun si sa mai, come diceva il gatto scottato al vermine solitario.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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