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      E quelli lì meneranno sul serio. Poi avanzerà il Corpo Reale Sbafatori, e seguiterà a magnarsi tutto e a strillare: "Venghino, signori, arimirino si che bell'ideale che ci ho io. Guardino si che fede inconcussa col fischio di dietro, osservino si che sole dell'avvenire a sorpresa, che più te ne magni e più ce n'è!... ". E via di questo passo.
      Ora lei mi domanderà, dice: Ma l'omo pulitico ce lo deve avere l'ideale?
      Eh no, caro signore, comechè quello è un amico pericoloso che ti pole pure costare la pelle, e l'omo pulitico fa l'omo e non il defunto.
      L'omo pulitico nun è, in generale, cattivo. È un omo che ci ha un fisico speciale. Ci ha una panza che c'entra magari tutto il Palazzo di Giustizia, un core come un vago di lenticchia e due occhi che ci vedono tutt'al più dal banco suo a quello del presidente del Cunsiglio. Quello che nun entra là dentro, per lui non c'è.
      Quindi l'Itaglia, presempio, nun ci cape, e nun ce la fai entrare nemmeno se la ungi come un giornale nevutralista.
      L'omo pulitico si ha quindi una certa quantità di cose di cui se ne deve stropicciare, e sono tutte quelle che nun ci capeno.
      E sarebbe come chi dicesse: Patria, umanità, proletaglio, eccetera. Ora, veduta la cosa accusì, al solito volo del non mai abbastanza compianto ucello, lei potrebbe concludere: dunque l'omo pulitico è profumone!
      No, caro signore. È "un po' profumone".
      E in ogni indegno pronipote di quella disonesta scimmia che deggenerò in omo, c'è un malloppetto di boglia, ma boglia di prim'ordine.
      Si questo malloppetto si potesse estrarre, e nalizzare, lei aresterebbe surpreso di vedere, presempio, che il commendator Tal dei Tali, con quella bella panza, e quelli belli baffi a virgola ben nutrita, ci ha due milligrammi di satiro inferocito, che la contessa Violetta de' Pensateci ci ha un centigrammo di antropofagia, che l'onesto ciavattino che fa da portiere a casa vostra è, quanto un'ombretta, in fondo in fondo assassino, che la vostra venerabile socera, con tanto d'occhiali e di fare materno, ci ha nella vetusta panza un granello di Messalina, e voi in persona, magari sete, salvando la vostra ariputazione, un povero borsarolo mancato.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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