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      Tuttavia si possono ariconoscere da la camminata i diversi tipi, laddovechè il mondo, come diceva un filosofo che, come si fusse poco, era puro greco, è un teatro di burattini, indove gira che ti ariggira, vengheno sempre fori le stesse maschere, e abbenanche che cambi la commedia, Arlecchino fa sempre i stessi caprioli, Florindo sposa la cuggina, Rugantino baccaglia e Pantalone, a botta sicura, paga. Ma quello lì nun lo fanno mai diputato.
      In questo momento, il candidato nun è ancora sceso per strada per fare come le donne che fanno di verecondia getto, ovverosia passarti vicino con l'occhiata fra il pizzico e il sentimento, e dirti:... Uddìo!... che bel moretto, chi sa che suffraggio !... Nun gli dare retta a quel zozzaglione là, attaccati a me, che te ne aricordi per un pezzo!...
      Adesso stanno ancora a la finestra e lavorano d'occhiate. Qualcuno butta addirittura via la maschera e chiama il cliente o vogliamo dire elettore.
      Poi ci è il tipo puritano, quello che sta li in un cantone e fa lo sdegnoso, con l'idea che oggi o domani un ministro qualunque esclami: Ma chi sarà quel bell'omo austero e meditabbondo che si aritira sul monte sacro, laggiù?... Offriamoci un po' un colleggio!
      C'è il tipo bonaccione e a la mano, che in tempi normali, si ci domandi un cerino ti sputa in un occhio, e ammalapena te si leva sull'orizzonte l'astro de la medaglietta incumincia che quando t'incontra vole sapere come stai, si sta bene la tua signora, si la pippa tira, si la serva fa bene la spesa e si il pupo ha smesso l'abbitudine di ficcare le suppellettili nel naso, ovverosia è il primo della classe.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





Arlecchino Florindo Rugantino Pantalone