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      L'altro giorno il riso aveva bollito tanto che era diventato una colla, e quando ce lo dissi, sa che mi arispose?... Dice: Tanto meglio, ci attaccheremo i manifesti del partito!
      Nun vi parlo dell'umido con le cucuzzette, che era diventato un pezzo di carbonella, del pupo che, non essendo più sorvegliato dall'occhio materno, feniva col soffiarsi il naso nell'anima dei suoi gloriosi avi, come dice l'Imperatore Guglielmo, nè tampoco della domestica, la quale fenirà col farmi trovare in casa il baluvardo de le stituzzioni, che sarebbe l'esercito, e già siamo al quarto caporale de le varie armi!
      Tutto questo per ariunirsi in salotto con quelle altre tre sarapiche, la quale ogni tanto ti sento attraverso una porta de le frasi come queste:
      - È finita di stare sotto all'omo!
      - Oggi conculchi tu, domani conculco io!
      - Innalziamo puro noi tanto di vissillo!
      E via dicendo.
      Per cui ora abbasta!
      Si figuri che l'altro giorno avevano perfino incominciato a preparare il vissillo, laddovechè ci ho arimesso una tenda rossa che stava accanto all'armuarre, nonchè un manico di scopa quasi novo, e ti si erano già disposte in corteo per uscire, senonchè entrò dalla finestra un grillo e si ficcò ne la froce del naso a la sora Geltrude, e cusì evitassimo lo scandalo.
      Ma Terresina ci pensa sempre e la notte la sento che dice fra il lusco e relativo brusco: Quando sarà che arriveremo all'urna!
      Viceversa ci assicuro che io son rivato al punto di quello che ci aveva su la testa la spada di Damocle legata al filo di Arianna, per cui diceva: non anderà sempre accusì.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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