Mi arimiri per un momento la cosa pubblica.
Le sigaraglie scioperano?... E lei crede che lo Stato ci arimette qualche cosa?... Ci arimetto io, omo qualunque! Comechè da sittimane e sittimane sono costretto di acquistare certi sigheri toscani che pareno vermini, salvando indove mi tocco, solitari, laddove sono accusì mosci, che quando mi voglio aricordare qualche cosa, invece di fare un nodo al fazzoletto, faccio un nodo al sighero, e nun piglieno foco nemmeno se li intingi in un vulcano. L'altro giorno ho provato col cerino, col fulgore de lo sguardo, con la fiamma de la passione, con la fede ardente dell'avvenire e col carbone di cucina, ma era come a commovere il sor Bonaventura!!...
Arimaneva smorzato e moscio come un elettore davanti ai vari programmi del momento!
Dice accusì Terresina che si avesse avuto qualche anno di meno ci avrebbe provato lei, ma che adesso nun ci ha più la mano. A ogni modo eccheti che la arivendicazzione de la proletaglia tabbacchifera, te si arisolve in una tribbolazzione del mansuveto cittadino qualunque.
Ti scoppia il sciopero generale? Chi è che magna la polvere de le strade, vedove di servo encomio, nonchè di codardo oltraggio e poi anche di scope municipali?
Io.
Chi è che magna il pane arifatto?
Io.
Chi è che va piedi?
Io.
Chi è che ci manca il pane dell'anima perchè nun sorte il giornale?
Io.
Per cui un giorno si ci organizzeremo anche noi, ci avremo anche noi un vissillo, faremo una barricata di protesti cambiari e di citazzioni, usciremo dal silenzio dei quarti piani, da le viscere de le camere ammobbigliate con commodo di cucina, da le profondità dei mezzanini con finestra sul cortile, e se la vedremo, come diceva Messalina a Lucrezia Borgia!
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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Stato Bonaventura Terresina Messalina Lucrezia Borgia
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