Doppo tre giorni è già diventato una tale tigre che si dici: "Bongiorno" ti dà un mozzico in faccia.
Ebbene, quando verrai a chiedere la mancia, te lo attizzo, e si nun te si magna vivo, do le mie dimissioni da Oronzo e voglio essere chiamato canestraro anche dalla mia tenera prole.
Le cose volgheno al traggico, e si nun vi si mette ariparo, feniremo male, perchè ci sono azzioni che ci si pole arispondere con la parola, ma a certe altre ci vogliono le palle.
Due parole a quelli del sindacalismo.
Averebbe Lei la bontà di farsi coraggio, entrare ne la gabbia dei sindacalisti e stringerci cordialmente la mano?
Laddovechè questi signori, o vogliam dire compagni, nun solo ti esercitano con energia la parte che si sono scelti, ma ci hanno la franchezza di dirlo, robba che nun succede in tutti i vicoli ciechi.
Generalmente uno che, con rispetto parlando, ci ha avuto una cundanna, quando ne parla dice: Mi aricordo ci ebbi quella disgrazzia...
Nonchè lei vede che quando io debbo accennare al piccolo incunveniente fisiologgico del Sor Filippo, io dico decorosamente: il solito incommodo.
E cusì pure Lei vederà che certe categorie d'ommini, di donne o di generi affini, quando ci scappa di qualificarsi, dicheno semplicemente e castamente: Noi disgrazziati o ate, noi perseguitati, o ate, eccetera.
Invece il sindacalista ti ha costituvito il partito dei rompitori di scatole, lo dichiara, marcia verso i suddetti recipienti, e li rompe a la luce del sole. E accidenti, quanto li rompe!...
Ogni volta che casca il somaro a un ortolano, ti sospende il lavoro ne la città, se il somaro nun si rialza subbito, ne la provincia, e se il somaro si mostra fermo nei suoi princìpi, eccoti tutta la nazzione con le mano in mano; insomma per rialzare un somaro proletaglio, ti mette la patria con la corona turrita per terra e le venerate zampe al soffitto.
| |
Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
|
|
Oronzo Sor Filippo
|