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Dimodochè, io che ci ho sì e no tre capelli, e mi considero d'illusione piccolo come una lenticchia, io che de la fede inconcussa me ci è arimasto sì e no la smoccolatura, e che ho conservato i denti solo per ricordo di quando magnavo tutti i giorni, ti posso dire che è vero che l'umanità marcia in avanti, ma che i suoi cusidetti capitani ci hanno attaccato a le spalle il privato e personale carrettino de la loro fortuna, e fanno come i rigazzini che s'attaccheno al trave.
Oggi è il sindacalista, ieri era il socialista, l'altro ieri era il radicale, o vuoi il ripubblicano, ma la grancassa è sempre quella, e la carriera del sonatore sempre la stessa.
Tu mi dirai che c'è ezziandio il conservatore clericale diviso ne le sue sottospecie dì modernista, temporalista, nazzionalista e altri scacciapensieri, ma quelli lì ci hanno un altro sistema: invece di attaccare il carrettino al groppone del proletaglio, s'attacheno loro a la carrozza dei signori, ci fanno i caprioli e magari la cronaca con l'aggettivo per le signore. E qualche volta arimediano un bagliocco, una croce, un culleggio e altre miserie.
Credi a tuo padre, il quale in pulitica è un mezzo narchico solitaglio, e credi a Tito Livio Cianchettini, nostro venerato maestro.
E ti metto a posto puro il sabbottagge.
Io passo per un omo che l'arte di abbozzare la conosce, come sol dirsi, sulla punta delle dita, ma quello che è troppo è troppo, e si le cose seguiteno a andare avanti accusì, lei si pole aspettare che un giorno o l'altro sente strillare i giornali: Col fatto del conte Ugolino, il padre che si è magnato la propria prole con tutte le scarpe e la questura indaga!
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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Tito Livio Cianchettini Ugolino
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