Infatti Terresina te si è slanciata subbito sull'idea che parallelamente alla istituzzione per la fabbrica intensiva delle munizioni materiali, occorrerebbe fare un grande cummitato nazzionale per la produzzione delle cartucce morali, come chi dicesse ideali, fedi inconcusse, slanci patriottici, illusioni giovanili e altre palle pisicologgiche, srappenelle morali e granate a mano sentimentali.
Con cui si poterebbe dividere l'istituto in varie sizzioni, indove Terresina sostiene che la donna ci avrebbe tanto da fare, da esclamare, come disse Leonida coi suoi trecento, a Messalina: "Accidenti che campo d'attività!".
Infatti: Chi - sustiene la mia signora - è più capace di, diremo così, aricaricare il morale d'un omo, come la donna?
È vero che per ariaddrizzare una baionetta ci vole la energia dell'omo, ma per ariaddrizzare un morale ci vole tante volte quella mezza parola d'una donna, che ti fa da caffè co' lo schizzo dell'anima. È vero che solo il metallo ti diventa palla, ma in de l'interno labboratorio della famiglia, ti accade un'altra combinazzione chimica, che un sorriso mischiato con una certa quantità di sacre memorie e poche gocce d'arimembranze giovanili ti diventa tanto entusiasmo patriottico con relativo "sposa mia sarà la mia bandiera", "datemi un brando", "Savoglia, Savoglia", ed eccoti che una signora Tuttibbozzi qualunque, da un appartamento qualunque al quarto piano di via Tiretinlà, ti ammazza un tedesco e ti fabbrica un eroe, senza produrre il minimo botto.
Io, naturalmente, per raggioni di tranquillità domestica, vorei sopprimere l'aggitazzione sul nascere; ma Terresina dice che quando ha preso un'iniziativa lei, è difficile che se la lasci scappare, finchè per lo meno nun l'ha eretta in ente morale.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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