E ci passo sopra al resoconto de la serata, che abbenanche lei abbitasse lontano l'averà sentito da casa, che pareva li cungresso de le locomotive malcontente, ma voglio farci accusì a volo d'uccello alcune ariflessioni.
Averebbe la bontà di dire al signor Gabbrielle d'Annunzio, si lo incontra, che scusi tanto, ma mi pare una bella boglieria?
Fortuna che nun ci ho portato il pupo, altrimenti me ti toccava, il giorno appresso, di sgnaccarlo in una casa di correzzione!
Io ci ho insegnato l'eroe tutto in un altro modo, e quando lo porto in giro per erudirlo, si ti incontro un Corrado Brando fra due guardie, ci dico: Guarda come finiscono i zozzaglioni !...
Va bene che quello di D'Annunzio faceva tutte queste boglierie perchè ci aveva l'ideale di quel viaggio, ma si per trovare indove nasce un fiume, c'è bisogno di tutta quella robba, si tanto tanto doveva scoprire una scoperta più grossa, ariduceva Roma una pizzetta!...
E quando ti vedevo Virginio Vesta il quale è chiaro che nun è un omo, ma un abbacchio, e aripensavo che a me hanno avuto li coraggio di dirmi beccaccione perchè affitto una cammera al sor Filippo, me ti saltava la mosca al naso perchè non c'è giustizzia distribbutiva.
E quel signor Rastignacco che lo difende, io prenderei Corrado Brando e ce lo darei due mesi per inquilino a la porta accanto. Me ci gioco la gratificazzione di Natale che, o aritira fori il quadrilatero o telefona in questura e te lo fa sgnaccare dentro.
Insomma, io nun ho fischiato per educazzione, ma sono arimasto sconturbato, nonchè il sor Filippo che se la piglia coi sovversivi e Terresina che ci piace più il Fogazzari indove sono tutti Virgini Vesta.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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