Abbasta, Terresina si chiuse in salotto, accese il lume de le grande occasioni, ci messe intorno un velo pavonazzo, messe due bagliocchi di fiori ne la tazza del caffè e latte, e poi fabbricò un po' di profumo arcano, col quale, una volta preparato l'ambiente, ecco che si messe a leggere.
E da quel giorno, è come si, salvando il dovuto arispetto, me ti fossi messo in casa Corrado Brando!
E qui ci faccio una breve parentesi: Scusi, ma lei si quando va a teatro per sentire l'Aida, rivato al punto indove dice che "già i sacerdoti adunansi" ci calassero il sipario e l'arimandassero a un'altra settimana, come aresterebbe?
Aritornerebbe a casa senza sentirsi nè completamente carne nè tampoco tutto pesce, comechè nun riverebbe mai a capire che cosa te si sono ridunati a fare quei sacerdoti.
E cusì si putacaso assistendo a la Nave si calasse la tela quando ci sono le ballerine che fanno il Cionkina-cion: laddovechè nun potrebbe mai capire si i due fratelli fanno pace, o si ci scappa poi il consuveto fratricidio.
Nel libbro, poi, a questi scherzi ci siamo poco abbituvati, perchè è chiaro che si i Promessi Sposi restassero al rapimento di Lucia, noi nun verressimo mai a sapere che a la fine, con una bona peste di Milano ed un opportuno frate cappuccino, la virtù trionfa e il vizzio rimane stropicciato.
E eccoti che il volume in parola, indove parla Vana, termina accusì: Ma come induvinò su la bella bocca imbronciata un nuovo scoppio di pena, soggiunse;
E poi c'è il foglio bianco.
Da principio io credevo che la fine ci fusse nascosta in qualche parte, perciò quando Terresina si lamentò, ci arisposi con un sorriso mefistofelico: Vedi retro!
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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