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      Si sapevamo che per cavusa nostra ariducevate l'Itaglia un pizzico, col formaggio venivamo a fare l'ommini grandi qui! E poi c'è puro questo, che quando s'invita a casa una persona per bene, bisogna prepararci la compagnia proporzionata, e invece qui è come un vagone di terza classe in cui c'incontri un sacco di sconosciuti
      .
      E il grido ti correrà come una palla dall'Alpi al Lilibbeo, indovechè tutti si sveglieranno, perfino i cittadini romani, e obbligheranno il governo a nominare una Commissione perchè compri una carta geografica e accusì veda che c'è un paese che si chiama l'Itaglia.
     
      Mi ti dichiaro solidale con Dante Alighieri.
     
      A un sacco di gente che ne parla, ci vorrei dire: Favorischino di non stuzzicarmi Dante Alighieri.
      Dice: facciamo il monumento! E con questo ci pare di fargli un complimento?... Ma un complimento, verbigrazzia, lo fai quando a una persona ci dài qualche cosa che nun la dai a nisuno, mentrechè si puta caso a uno ci dai un bagliocco, una scarpa vecchia, un pirolo di sedia, una cica ezziandio cicata, una croce da cavagliere o un osso di nespola precedentemente succhiato, è caro nonchè grazzia se non te lo tira in faccia.
      E qui è chiaro che quando uno riva a capodivisione ha diritto al monumento di bronzo e, si ci fanno male le scarpe, magari con cavalcatura; si poi è stato ministro vi ha diritto con femmina, fanciullo e leone o altri pupazzi assortiti, raggione per cui Roma con tutti quei buggeri che fanno le mosse sui piedistalli pare l'anticamera d'un sartore con molta gente che si prova i vestiti.


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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna
pagine 188

   





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