E tutto questo lo devo al futurismo. Come lei apprenderà da la voce pubblica, ho disertato le parete del focolaglio domestico, il talamo e tutti l'altri generi commestibbili, e alloggio provvisoriamente all'Otel du Petit Pou.
Lei dirà: Accidenti!
Ma nun si pole immaginare questa parola quante volte l'ho detta io, voi come pure interiezzione, a scarico di cuscenza, voi come indirizzo di fiducia a chi me ti ha ridotto in questi piedi.
Coi quali lei vede ad occhio nudo che quello che si pole si pole. ma quando nun se ne pole più, è fenita, come diceva Giason Dal Pelio a Margherita Pusterla.
Io credo di essermi alcune volte sfogato su certi difetti de la mia età, la quale, nun lo nascondo, ne aveva parecchi. Ma dagli oggi, dagli domani, mi ero abbituvato a passarglici sopra, e oramai me ti pareveno piccolezze.
Fintanto che si trattava di qualche capriccetto di moda, di femminismo, di cummitati di beneficenza e di altre patronesserie, potevo abbozzare, ma per quanto la pazzienza d'un omo sia grande, viene quella volta che nun c'entra; e quando nun c'entra, ti saluto scuffia! Raggione per cui i primi sintomi ce li ho avuti a casa, quando ci fu la prima seduta di Futurismo al Costanzi. Io da principio, credevo che si trattasse come di una specie di un circolo di divertimento come un altro, a modo di dire: Belli Nasi, Salta e balla, Semo noi, ecc.
Ma dal modo come ti tornò Terresina, capii che c'era qualche cosa di grave; era tutta infocata che pareva che avesse fatto un semicupio nel Vesuvio, e ogni tanto diceva: Finalmente abbiamo veduto la luce.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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