Dice, sono private! Va bene, ma se da una parte sono private, son pubbliche dall'altra, comechè chiunque le pole leggere e c'è Terresina che ci si delettava un poco, e ora dice che diventando, col dovuto arispetto, una specie di chiavica.
Prima lei te si divertiva a seguire, come chi dicesse, lo svolgimento de la cosa, e ce la leggeva a tavola, accusì i nomi dei corrispondenti li sapevamo a memoria.
Una sera, presempio, lei ci diceva: "Sai? Miosotise non è andato all'appuntamento perchè Ideale 327 si lagna". Oppure: "Sai? Signora bionda dice cosi che Marignano pensieroso deve darsi pace, perchè il destino nun vole. Figurati lui, povero giovane, si come starà".
E accusì succedeva che dagli oggi, torna a ridargli domani, noi conoscevamo a tu per tu Oleandro, giocavamo a briscola con 2 febbraio, Frugolina la vedevamo come vedo lei, e Pignolo dimenticato era il nostro migliore amico.
Dice Terresina, che era come a leggere tanti romanzi, e una volta voleva scrivere a Zuccherina vellutata per dargli un buon consiglio, che lasciasse puro quel zozzaglione di Nario Tafa, perchè tanto lei lo capiva dal modo di esprimersi, nun c'era da cavarne un ragno dal buco.
Abbasta, andando di questo passo, ci pareva come chi dicesse, di stare in una finestra, di dove ti sentivamo tutte le frescacce del vicinato e ce si spassevamo.
Quando ecco che ti entrano in ballo Tortorella schizzignosa e Solitario 23 e allora la cosa è diventata un altro gioco.
Si figuri che cominciarono fin dal principio col lasciar capire che c'era qualche cosa sotto, e poi ti rivarono a un tale punto di impudicizzia che la serva di casa, solo per essersi soffiato il naso con uno dei nummeri del giornale incriminato, si curse un pelo che nun divenisse madre.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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