La socera sarebbe quella cosa come, salvando il dovuto arispetto, certe cose che tutti ne dicheno male, ma tutti ce l'hanno, e oltre la tomba non vive odio nimmico nemmeno per il formaggio, ma tuttavia mi ci arisico una lacrima e un fiore.
Proprio boglia non era, ma ci aveva quel vizzio che ogniqualvolta ci accadeva una cosa purchessia che nun ci andava bene, eccoti che ci veniveno le convulsioni e ti si metteva a strillare: Indove sta mio marito che mi teneva come la rosa al naso!...
E con questo affare della rosa e ezziandio del naso, quando ci aveva l'attacco dava via pignoli e colpi di babbuccia o ciavatta, come dice la plebbe, dimodochè mi inficozzava la testa e mi aridusse la pace di casa che non si ariconosceva più.
Poi diceva che io ci avevo il fare plebbeo e che si campava suo marito bonamina, sua figlia averebbe portato una coda lunga accusì e tutta di pelusce, tantochè un giorno ci dissi:
Signora Concetta, io non vi posso tenere come la rosa al naso perchè i mezzi non mi rivano, e lo vedete che si va avanti, come sol dirsi, a mollichelle; ma non si pole prenderla con me perchè ci ho una bona volontà che si la vedete vi piglia, salvognuno, un caso imprevisto, o accidente, come dice la plebbe; con quale vi confermo che in fatto di coda bisogna che Terresina abbozzi e tiri avanti con quello che passa il convento, ariflettendo che col tempo riveremo puro al pelusce
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Invece sono passati tant'anni e stiamo ancora a la cottonina da mezza lira al metro, vero fallimento. Ma chi lo sa che un giorno non ti spunti tanto di sole dell'avvenire o qualche altra boglieria.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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Indove Concetta Terresina
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