Il sor Filippo è un uomo tutto d'un pezzo e pole dirlo lui si a casa mia è custodito come si deve, si la mattina non trova sempre i pedalini al posto loro. Pigliatelo, rivoltatelo da tutte le parte, e se ci amanca verbigrazzia, un bottone, me ne faccio strappare due e magari tre.
Abbasta, facciamo come diceva Michelangelo: Non ti curare di loro, ma guarda, sputaci in un occhio, facci tanto di scongiuro, mostraci il tuo disprezzo, fumaci mezzo toscano sopra, e passa.
Per farcela breve, si stabbilissimo insieme, e allora le cose incominciarono a camminare con le gambe loro, come puro Terresina si fece un po' più tranquilla e il sor Filippo dette una spinta a la barca.
Raggione per cui una sera a cena ti accade che Terresina, credevo che fusse l'abbacchio che ci avesse fatto male, e invece mi tirò in un cantone e mi disse:
Dice: "Oronzo, non fo per vantarmi, ma azzeccaci un poco?... Sono madre".
E io mi sentii come una gran botta in testa, che erano le viscere paterne.
CAPITOLO XMe ti nasce il pupo.
Il giorno appresso venne la Signora Assunta, che sarebbe la mammana e mi confermò la cosa.
Ci assicuro che provai una sensazzione nova e che quando sortii per la strada mi pareva che tutti mi dovessero insegnare col dito come per dire: Quello lì nun è un frescone, ma viceversa è padre.
Puro a l'ufficio si accorsero che ci avevo qualche cosa di novo che mi traspariva pelle pelle, e mi aricordo che a un certo punto non mi potevo tener più e sbottai col più anziano, ma lui mi arispose: "Uno, pupo; ottanta, genitrice", e al terzo nummero ci dissi frescone e lo piantai.
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Come ti erudisco il pupo
Conferenza paterno-filosofica ad uso dell'infanzia e degli adulti
di Luigi Lucatelli
Edizioni Cappelli Bologna pagine 188 |
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Filippo Michelangelo Terresina Filippo Terresina Signora Assunta
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